OCEANIA 2

Regista: David G. Derrick Jr., Jason Hand, Dana Ledoux Miller

Cast: Giorgia, Fabrizio Vidale, Angela Finocchiaro, Emanuela Ionica, Chiara Grispo, Auli’i Cravalho, Dwayne Johnson, Alan Tudyk

Genere: Animazione

Durata: 100 minuti

Cinema Garibaldi di Piazza Armerina

Dal 29 Novembre

Giovedì chiuso

1° SPETTACOLO alle ore 18:00

2° SPETTACOLO alle ore 21:00

Trama:

Oceania 2 riunisce Vaiana e Maui per un nuovo grande viaggio insieme a un gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani mari dell’Oceania, in acque pericolose e dimenticate, per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai fatto.

Il sequel del fortunato film d’animazione del 2016, ci riporta nel fantastico e divertente mondo dell’eroina Vaiana (Moana nell’originale) che, ormai maggiorenne, ha su di sé ancora una volta il peso del mondo da salvare.

“L’oceano non è ciò che ci separa, ma ciò che ci unisce” potrebbe essere la trama, in estrema sintesi, a mo’ di slogan, di questo sequel del fortunato Oceania che, in buona parte del resto del mondo, si chiama Moana. Nato in prima battuta come progetto di serie per la piattaforma Disney+ e cambiato in corsa dalla casa madre in un film per il grande schermo, che sta tornando a essere fortunatamente, anche nell’animazione, il principale e primo momento di incontro con il grande pubblico dopo l’ubriacature dello streaming, Oceania 2 sviluppa con grande convinzione le premesse del primo capitolo con una sceneggiatura scritta a sei mani, da Jared Bush (l’unico dei tre che ha anche scritto il primo), Dana Ledoux Miller e Bek Smith, che immagina un ulteriore e periglioso viaggio della protagonista che così conclude il suo coming-of-age, forse e nonostante la sequenza da guardare sui titoli di coda.
La missione di Vaiana è ovviamente più grande di lei e consiste nel creare una connessione tra i popoli delle Isole del Pacifico. Diventata ormai una leader nel suo villaggio e avendo trovato il suo posto nel mondo – una posizione sottolineata dall’animazione del personaggio che ora cammina con i piedi ben piantati per terra e non più sulle punte- è in qualche modo costretta ad avventurarsi per capire se esistono altre forme umane oltre a quelle della propria isola. Una proiezione marina che fa il paio con quella delle stelle in cui noi umani siamo alla ricerca di nuove forme di vita. È qui sta tutto il paradosso, non solo della nostra epoca attuale, con l’essere umano proteso verso lo sconosciuto, la conoscenza e la scoperta del nuovo – insomma il futuro! – sempre però frustrato dai sentimenti innati di conservazione e di paura dell’altro.

Trattandosi di un titolo per un pubblico così ‘largo’ di Disney, qui l’incontro di Vaiana con gli ‘alieni’ sconosciuti delle altre isole è visto nell’ottica della amicizia, anzi proprio della fratellanza, mentre il tentativo di non far avvicinare i popoli è demandato a un bizzoso e autoritario dio, Nalo, a cui nell’antichità non piaceva questo legame speciale tra gli umani, preferendo dunque far sprofondare sul fondo dell’oceano l’isola che Vaiana dovrà trovare e che connette tutte le altre attraverso canali fantasmatici.
Una missione quasi impossibile per i pochi mezzi che ha a disposizione ma che porta il pubblico, sicuramente quello dei più piccoli, a empatizzare e condividere un viaggio pieno di ostacoli ma mitigato dalla caratterizzazione dei personaggi che l’accompagnano nella sua grande zattera a vela, con la geniale inventrice Loto che sarà decisiva, con i deliziosi e divertenti amici non parlanti – il gallo sprovveduto Heihei e il maialino Pua – e con il contadino Kele, anziano un po’ scontroso chiamato a coltivare il cibo per la sopravvivenza. Meno interessante il personaggio di Moni, un imponente ragazzone utile nei momenti del bisogno ma pressoché inesistente come psicologia. A loro si aggiungerà il protagonista del precedente Oceania, l’amico e semidio Maui, pieno di tatuaggi (anch’essi animati) e capace di mutare forma. Per rendere Oceania 2 ancora più divertente, ritroviamo gli spassosi guerrieri Kakamora a cui è stato dato ancora maggiore spazio grazie a uno di loro, Kotu, preciso nel portare a termini i suoi compiti come se fosse un ninja dentro alla noce di cocco che è.

A terra rimangono i genitori di Vaiana e lo storytelling si concentra molto nell’introduzione del personaggio di Simea, la sorellina minore su cui i disegnatori hanno dato veramente il massimo nel renderla un concentrato stupefacente di meraviglia infantile con pochissimi dettagli su un volto paffuto, tondo e come sempre liscio per rendere meno laboriosa l’animazione. La parte magica e fantastica del mondo di Vaiana è vivificato dalle apparizioni dello spirito di Nonna Tala che veglia su di lei, di Tautai Vasa, un antico antenato che le conferma che oltre la barriera corallina ci sono altri popoli, e di Matangi, una figura misteriosa, circondata da volpi volanti, che mette in discussione tutto ciò che Vaiana pensa di sapere su se stessa. A lei è concessa l’esecuzione della bella Perditi, una delle nuove cinque canzoni di Oceania 2.

Forse la parte musicale è meno riuscita di quella del primo capitolo mentre invece l’animazione è un ulteriore tripudio visivo con la sua incredibile fusione, spesso anche molto repentina e quindi più difficile da gestire visivamente, tra i diversi quattro elementi che caratterizzano l’immaginario collettivo di quella civiltà (e non solo), acqua-terra-fuoco-aria. Un’animazione, sotto la regia degli esordienti David G. Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller (originaria di Samoa), che sa rendere, allo stesso momento e miracolosamente, scultoreo e fluido l’Oceano che, non dimentichiamolo, è il vero protagonista di Oceania. Un meraviglioso essere vivente senziente che respira e risponde alle sollecitazioni degli umani.