IL GLADIATORE 2

Regista: Ridley Scott

Cast: Paul Mescal, Pedro Pascal, Connie Nielsen, Denzel Washington, Djimon Hounsou, Joseph Quinn, May Calamawy, Fred Hechinger, Derek Jacobi, Lior Raz, Matt Lucas, Peter Mensah, Rory McCann, Tim McInnerny, Alec Utgoff, Alexander Karim, Lee Charles, Chidi Ajufo, Alfie Tempest, Hadrian Howard, Paul Candelent, Mikhail Basmadjian, Tom Moutchi, Maxime Durand, Nahna James, Stathis Papadopoulos

Genere: Azione, Avventura, Drammatico

Durata: 150 minuti

Cinema Garibaldi di Piazza Armerina

Dal 22 Novembre

Giovedì Chiuso

SPETTACOLO alle ore 21:00

Trama:

Sono passati sedici anni dalla morte di Marco Aurelio e Roma è sotto il governo tirannico e corrotto di Geta e Caracalla, imperatori fratelli, quando, dalla Numidia, con un carico di schiavi, arriva in città il misterioso prigioniero di guerra Annone, che si fa subito notare per le sue capacità nella lotta e viene scelto come gladiatore da Macrino, ambizioso consigliere dell’Impero. La vittoria nei combattimenti può fare di Annone un uomo libero, ma tutto ciò a cui il giovane sembra aspirare è la vendetta nei confronti del generale Acacio, marito di Lucilla e responsabile della morte di Arishat, sua amata sposa.

Ventiquattro anni dopo l’exploit de Il gladiatore, Ridley Scott torna a calpestare la polvere del Colosseo (ma in verità il suolo è quello di Malta e del Marocco) per raccontare una storia uguale e contraria: non un grande generale che diventa schiavo, dunque, ma viceversa.

Ad accompagnarlo, stavolta, non un attore da consacrare a star ma un interprete già molto apprezzato, da pubblici anche diversi, che permette a Scott di portare sullo schermo quell’umanità che rischiava pesantemente di mancare, in un contesto in cui il digitale spadroneggia e inaridisce tutto ciò che investe. Scimmie mannare, squali tigre, rinoceronti drogati: le prove della via dell’eroe si strutturano come livelli di un gioco grandguignolesco, mentre, nel segreto dell’animo, il nostro fa pace col passato traumatico e si prepara a prendere in mano il ruolo a cui è predestinato dalla nascita.

La rabbia di Achille e l’infanzia di Luke Skywalker si assommano dunque nella figura di Lucio Vero Aurelio, mentre il fantasma di Massimo Meridio aleggia goffamente sul tutto come un modello da non dimenticare. E il problema del film sta proprio lì: nella ricerca spasmodica di quel qualcosa che possa richiamare il primo capitolo, e garantire possibilmente lo stesso successo. Da qui la ripetizione forzata di frasi non proprio originali (“Forza e onore!”) affinché si tramutino in tormentoni, lo sfoggio di battaglie navali e teste mozzate; tra sviste storiche e consuetudini hollywoodiane sempre più stridenti e difficili da digerire (come le scritte in inglese sui muri romani).

Introdotto impropriamente come un sognatore, il personaggio interpretato da Paul Mescal appare in realtà più disilluso del suo predecessore, e si direbbe sacrificarsi per il bene comune per mancanza di alternative, essendo rimasto l’unico sobrio in un mondo di politicanti ubriacati dalla sete del proprio tornaconto.

Il Gladiatore 2 è, dunque, ancora e sempre la storia della nascita di una nazione, l’America, che spettacolarmente progredisce di pari passo con le conquiste della tecnologia, ma il cui afflato epico appare oggi più debole e incerto.